Molti alunni, nel corso della propria carriera scolastica ricorrono, per brevi o lunghi periodi, all’affiancamento di un adulto per svolgere i compiti e lo studio pomeridiano. Questa figura ricade generalmente in uno dei genitori (più spesso la mamma), un parente, un ragazzo universitario o un Tutor professionista. Il bisogno di affiancamento può essere dovuto a varie necessità: il recupero di specifiche materie, individuare un proprio metodo di studio, imparare a organizzare il proprio spazio e tempo di studio, diventare più autonomi, allenare specifiche abilità legate all’apprendimento… La complessità di questi bisogni è aumentata di pari passo con le richieste scolastiche e ha reso necessarie sempre maggiori competenze nell’affiancamento, a maggior ragione se il ragazzo presenta Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
È importante capire le necessità del proprio figlio per poter scegliere la figura più adatta ad affiancarlo. Infatti, la presenza di bisogni specifici richiede l’intervento di tutor qualificati con specifiche competenze, che diano un servizio a 360° con costanza e professionalità.
Chi è quindi il Tutor dell’apprendimento?
È un esperto nell’ambito della didattica e dell’apprendimento che aiuta lo studente nell’attività pomeridiana di studio. Possiede capacità relazionali, organizzative e metodologiche e padroneggia i contenuti delle diverse discipline scolastiche. Durante l’attività pomeridiana con lo studente, il Tutor si pone come un facilitatore dell’apprendimento, organizzando il materiale scolastico e favorendo l’uso di strumenti compensativi, quando necessario. Il fine ultimo del Tutor è infatti quello di far raggiungere al ragazzo l’autonomia sufficiente per continuare da solo il proprio percorso di studi. Per questo monitora costantemente l’andamento e valuta i risultati raggiunti, confrontandosi continuamente con il ragazzo stesso e con i suoi genitori. Il Tutor lavora per rendere il ragazzo più consapevole di sé e dei processi che mette in atto nell’apprendimento, siano essi cognitivi o emotivi/motivazionali.
In particolare poi il DSA e ADHD Homework Tutor è una figura professionale specifica che sa affiancare ragazzi con difficoltà scolastiche, Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), disturbi di attenzione/iperattività (ADHD). È aggiornato sulle normative di riferimento, sa leggere una diagnosi e dare consigli in merito al PDP dell’alunno. Conosce le metodologie didattiche più funzionali nei casi di DSA e ADHD, favorisce l’uso corretto e consapevole delle strategie e degli strumenti compensativi (mappe concettuali, tabelle, tavole, correttori ortografici, sintesi vocale…) anche utilizzando software specifici, senza trascurare gli aspetti emotivi, motivazionali e relazionali dell’alunno.
Cosa NON è il Tutor DSA:
Il Tutor DSA non è un insegnante di sostegno e non è un “ragazzo delle ripetizioni”.
Non è abilitato a fare diagnosi e non può fare potenziamenti o riabilitazioni, poiché queste sono specifiche prestazioni sanitarie che richiedono abilitazioni e competenze cliniche.
Il Tutor DSA può invece, anzi direi, ha il dovere di confrontarsi costantemente con i genitori e di suggerire l’eventuale invio del ragazzo a fare specifici interventi o controlli qualora vengano riscontrati campanelli d’allarme o specifiche necessità!
Chi è il Tutor…per me…
Personalmente, e in generale, credo che la figura del Tutor sia paragonabile ad un PONTE che collega i ragazzi con i genitori, la scuola e i professionisti che li seguono. Un facilitatore dell’apprendimento e un aiuto nella ricerca del proprio stile di apprendimento. Un solido ponte che connette, unisce e aiuta a superare gli ostacoli, senza mai dimenticarsi di prendersi cura dei propri pilastri con una costante formazione, per poter sostenere le fatiche di tutti coloro che lo attraversano.
Infine, come dico sempre, “l’obiettivo principale di un Tutor è l’autolicenziamento”, perché tutti i ragazzi hanno il diritto, ognuno con i propri tempi, di raggiungere l’autonomia sufficiente per poter vivere la scuola in modo sereno e il più possibile soddisfacente. Quando il Tutor inizia a sentirsi inutile, allora può dirsi soddisfatto del proprio lavoro e, soprattutto, orgoglioso del proprio alunno!
Dott.ssa Giulia Bellè
Tutor dell’apprendimento